Foto-storia di Gino Manni
 Gino Manni, foto Farabola Milano |
Gino Manni nacque a Colle di Val d’Elsa il 15 ottobre 1916.Cresciuto nel settore giovanile della Colligiana è stata la massima espressione calcistica di Colle di Val d’Elsa, la sua città natale che, dopo la sua scomparsa, gli ha intitolato il nuovo stadio comunale.
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 La Colligiana edizione 1933/34: Gino Manni è il quarto da destra in piedi. |
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Nel 1933, il popolare “Chinino”, come era chiamato, dopo essere stato liberato dalla società biancorossa per inattività e dopo avere scartato il trasferimento al Pisa ed al Termini Imerese in Prima Divisione, passò al Siena in serie B, dove faceva parte di una formazione passata alla storia e rimasta nei cuori dei tifosi bianconeri: Erbinovi, Manni, Passalacqua, Biasotto, Pellagatta, Macchi, Renoldi, Lenzi, Bandini, Solbiati, Gambini.
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Nel 1938 passò al Modena (città dove venne trasferito per il servizio militare e proprio il servizio militare sarà fondamentale per i suoi trasferimenti) e con i colori gialloblù esordì in Serie A. Nel campionato 1939/40, vinto dall’Ambrosiana-Inter, il Modena retrocedette ma Manni continuò a vestire la maglia color “canarino” altri tre anni prima di passare alla Juventus allenata da Felice Placido Borel II.26
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 Modena Stagione 1940/41, quella della promozione in serie A. Da sinistra: Cristina, Notti, Sentimenti III, Banfi, Spadoni, Uneddu, Braga, Bazzani, Braglia, Manni, Sentimenti IV. |
 Modena 1940/41 |
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Passarono poche settimane e il “militare” Manni venne trasferito al sud e precisamente a Napoli. Qui giocò nella squadra partenopea che partecipava al campionato di serie B, e giocò in coppia con il nazionale Pretto. Con l’avanzata delle truppe alleate vennnero organizzati nuovi campionati: il campionato di serie A Alta Italia e un Campionato Centro-Sud A e B; le prime quattro classificate di ogni girone partecipavano poi al Girone Finale della Divisione Nazionale 1945/46 che venne vinto dal Torino. Vi partecipò anche il Napoli (unica squadra di B entrata in finale), che si classificò al quinto posto della graduatoria finale. Manni, che nel frattempo era tornato al Siena, partecipò al campionato nel girone Centro-Sud con la maglia del Siena che si classificò penultimo nel girone.
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 Napoli 1942/43 |
 Napoli 1942/43 |
Nella stagione successiva Manni passò al Cosenza che disputava il campionato di Serie B e qui rimase per alcune stagioni prima di “appendere le scarpette al chiodo”.
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Iniziò quindi la carriera di allenatore con la sua prima squadra, la Colligiana, che allenerà a più riprese. Come allenatore della squadra biancorossa ha vissuto una delle pagine più esanltanti della sua storia in quanto la Colligiana, nella stagione 1957/58, non solo vinse il campionato di Prima Divisione dilettanti ed il titolo toscano di categoria, ma ottenne, con 17 vittorie consecutive, il record europeo di vittorie consecutive.

Ha allenato anche altre squadre toscane di dilettanti, tra cui Castellina, Certaldo, Poggibonsi e Pontedera, con buoni risultati.
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 La Colligiana 1957/58 |
 Colligiana 1972/73 |
Con il 1977 ha definitivamente cessato la sua carriera di allenatore che è sempre stata ispirata alla cura ed alla crescita dei settori giovanili.
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 Gino Manni con il figlio Luciano all’inaugurazione del nuovo Stadio Comunale.
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 La cerimonia di intitolazione dello stadio a Gino Manni |
Deceduto nel 1990, il 19 novembre 1993 gli è stato ufficialmente intitolato lo Stadio Comunale che porta ora il suo nome.
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(testo tratto dal libro di Roberto Francioli: Novanta anni di calcio in biancorosso; Ed. Dell’Acero, Empoli, 2012)
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